Il Bifest 2019 si apre nel segno dei maestri


Antonio Decaro consegna le chiavi della città di Bari ad Ennio Morricone

Per Bari sono giorni di festa. Il Bif&st è tornato in questa ultima settimana di aprile, pronto a compiere i suoi primi dieci anni nel 2019 e oggi l’ideatore e direttore – Felice Laudadio – e tutti i suoi collaboratori si guardano indietro e sorridono. Sorridono perché, al di là dei numeri e delle statistiche, il Festival è riuscito a creare una comunità di spettatori e di addetti ai lavori che attendono anno dopo anno questi incontri con gioia e curiosità, con affetto.

Mentre questa prima giornata volge al termine, emerge chiaramente quale sia la migliore offerta che il Festival propone al suo pubblico: si tratta senza dubbio della possibilità di ascoltare, vedere, guardare e sentire i Maestri del Cinema Italiano.

Nicola Piovani nella mattinata lodava Morricone dal palco del Teatro Petruzzelli partendo dal significato duplice della parola Maestro: «Il primo è quello legato alla tradizione artigianale, dal momento che la parola ha origine dal “mestiere” che si trasmette nei cantieri ed il secondo è quello riservato ai poeti. Morricone contempla entrambe le accezioni. E voglio qui ricordare come alla composizione di musica per il cinema egli abbia sempre affiancato la produzione di quella che lui chiama la ‘musica assoluta’, ovvero la musica da concerto. Tutta l’Italia deve molto a Morricone: l’Italia di Giotto e di Dante Alighieri è anche l’Italia di Ennio Morricone!». E il maestro poco dopo stringeva Piovani commosso, poco prima di ricevere le chiavi della città dal sindaco (Antonio Decaro).

Quando nel pomeriggio Giuseppe Tornatore ha raccontato, durante l’incontro al Teatro Margherita, il valore dello scambio tra sé – giovane regista e poi autore maturo – e Morricone, compositore e musicista dalla sensibilità profonda e dalla lucidità compositiva immediata, la parola maestro era sedimentata nei sorrisi e nella complicità tra i due. «Ennio è straordinario, io non mi esprimevo, specie all’inizio della nostra collaborazione, con termini tecnici, ma lui è sempre riuscito ad interpretare i miei balbettii allegorici e a trasformarli in musica» ha spiegato il regista, ribadendo quanto sia sempre stato per lui un lavoro artigianale quello con il maestro, un lavoro artigianale possibile solo nell’ascolto reciproco perché, se il compositore ha la forza di mantenere la propria personalità e il proprio stile trovando la giusta espressione per ciascun regista, chi ha la responsabilità del film deve anche imparare a seguire le armonie, le dinamiche e i fraseggi.

Franco Montini e Gianni Minà

E ancora di maestri raccontava Gianni Minà ricordando Antonio Ghirelli, Sergio Zavoli e Maurizio Barendson e raccontando un giornalismo che oggi, forse, non esiste più. Il giornalismo che intende l’intervista come un momento per comprendere, per conoscere, per avvicinarsi con rispetto, non certo per aggredire l’intervistato. Un giornalismo inteso come approccio etico alla realtà, alla Storia, che Minà ha sempre cercato di onorare con onestà, anche quando lo scoop morboso avrebbe potuto rappresentare la via più semplice per ottenere consensi. Così Minà, con Franco Montini, ha ripercorso – in quella che è diventata una lezione di giornalismo – la propria carriera: dall’intervista a Fidel Castro a quella a Muhammad Ali, fino all’amicizia con lo scrittore Gabriel García Márquez.

Ennio Morricone

Forse non è causale che, fra tutte, proprio la proiezione di “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini (con le musiche di Ennio Morricone) sia stata la proiezione più seguita della giornata: oltre duecento persone non hanno potuto trovare posto nella sala del Cinema Galleria. Forse è proprio vero che i Maestri sono fatti per essere mangiati, forse è proprio vero che siamo ancora affamati. Starà poi a noi capire se, quanto e come abbiamo assimilato quando la festa sarà finita.

aRTICOLO e foto DI iRENE GIANESELLI

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.