“Le Università per la legalità” è un bando della Fondazione Falcone giunto alla V Edizione nel 2021. L’Università degli Studi di Bari vi partecipa per la prima volta quest’anno con il progetto “Possiamo sempre fare qualcosa: itinerari didattici per la legalità” a cura di Irene Gianeselli (dottoranda in Scienze delle Relazioni Umane) con il coordinamento scientifico di Loredana Perla (docente di Pedagogia Generale). “Caro Giovanni Falcone,” è la prima fase del progetto che coinvolge alcune studentesse del corso di Scienze dell’Educazione e della Formazione.
Caro Giovanni,
mi chiamo Mariagabriella e sono una studentessa di Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ho ventisette anni. Avrei dovuto e voluto scriverti mesi fa, ma ho sempre rimandato perché avevo paura.
“Cosa può spaventare chi è nel fiore degli anni?” mi chiederai “Chi è il ‘mostro’ che attanaglia il respiro di chi ha tutta la vita davanti?”.
Non risponderò per tutte e per tutti, ma posso rispondere per me: ho temuto di scriverti perché è mio dovere essere onesta con te e questo implica che io debba scrivere tutta la verità.
La verità è che – nonostante esseri umani come te abbiano dato la vita affinché la mia generazione non vivesse quello che ha vissuto la vostra – il mondo è ancora corrotto.
È corrotto chi fa del suo potere un’arma contro chi è ancora costretto a fuggire dalla propria terra natia nella speranza che esista un mondo migliore. È corrotto il sistema che schiaccia coloro che hanno identità proprie – ma che non vengono riconosciute come “valide” nella burocrazia –. Corrotta la morale di chi sovrasta le decisioni del singolo in materia di vita e di morte, corrotta l’indole di chi accusa i giovani di oggi dicendo che ‘non hanno voglia di fare niente’. È corrotto il coro di voci che inneggia alla guerra come unico mezzo di redenzione, è corrotto il fiato di chi urla che i regimi non sono mai esistiti e che – quando sono esistiti – ‘hanno fatto anche cose buone’. È corrotto chi dice che le minoranze non esistono e che – quando esistono – vanno calpestate perché sostiene l’ideologia della supremazia ariana.
È corrotto chi dice che non esistono ‘mazzette’ e non esistono ‘tangenti’ e che – quando esistono – sono solo favori necessari. È corrotto chi dice che Dio – lui esiste, per certo – ma solo in unico credo e esiste per essere sistematicamente abusato attraverso la strumentalizzazione dei simboli e viene alla fine crocifisso – ancora, ancora e ancora – quando si tratta di proteggere invece valori, ideali e amore.
Questa è la verità, Giova’. Avrei voluto scriverti che il mondo oggi è diverso, che l’Italia è diversa, che siamo migliori, ma non meriti menzogna ed ipocrisia.
Però tengo a dirti un’ultima cosa, un’ultima verità: noi non abbiamo smesso di sognare, noi non abbiamo smesso di raccontare le vostre storie e di cucirle addosso alle nostre vite, noi non abbiamo smesso di credere che “possiamo sempre fare qualcosa”. Noi non smetteremo di essere la vostra voce. Grazie, Giovanni per avermi educata a credere che valga la pena vivere per e con ideali umani.