La prima edizione online del Natura Art Festival: il suono parla alla natura

Il “Natura Art festival – il suono parla alla natura” ideato da Giovanni Mattaliano e prodotto da SentirArt edizioni si svolgerà online dal 30 aprile con incontri tra il 21 giugno e il 30 settembre 2021 sui canali di Youtube, Facebook e Instagram e con diversi eventi dal vivo quando sarà permesso dal contesto pandemico.

«Sono da trent’anni un musicista viaggiatore e vivo in Sicilia, una terra immersa dentro la natura e da tanti anni dedico concerti ai luoghi delle bellezze naturali, suonando e realizzando videoclip in posti come le cascate del Catafurco e in teatri immersi nella natura, a mille metri d’altezza come il Teatro Andromeda, tra gli antichi megaliti delle rocche dell’Argimusco di Montalbano Elicona o ancora ad Halaesa nella magnifica area archeologica dell’antica città siculo-greca situata nel territorio di Tusa sui monti dei Nebrodi, nei magnifici boschi delle Madonie a 1600 metri d’altezza in rassegne ad alta quota ed ancora in eventi tra le sponde del mare come nelle magiche rive della scala dei turchi lungo la costa di Realmonte tra le bellezze di Agrigento. “Natura Art Festival – il suono parla alla natura” coinvolge il suono di tanti musicisti per lo più fiatisti e non solo, sparsi per il mondo (al momento sono più di 30 ma stiamo ricevendo tantissime richieste di partecipazione). Questa è un’iniziativa che nasce spontaneamente per raccontare attraverso piccoli video, come in un vero e proprio viaggio, la poetica narrazione dei luoghi della natura che tanto influenzano nella storia tutte le arti. Ogni artista videofilmerà le proprie esibizioni con improvvisazioni o musiche originali, raccontando la bellezza dei poetici angoli della propria terra. Sono un clarinettista e sassofonista, improvvisatore, compositore, editore e viaggiatore, ho suonato in decine di nazioni e quello del rapporto con la natura ritengo sia la scena della scuola più vera da cui attingere sincerità creative e chi vi si avvicina naturalmente è un vero fortunato. Il suono è un’espressione libera e magica dell’intelligenza della natura, è impossibile fermarlo nella sua evoluzione e in questo la scienza della fisica quantistica, nel rapporto tra massa ed energia, ha già chiarito tanti percorsi: pare proprio che il rapporto tra carica negativa e positiva generi artisticità. L’uomo sta cambiando e la natura delle idee è sempre in movimento, lo si vede sin dai tempi di Platone e Socrate e di tutti quei filosofi naturalisti che hanno difeso i principi dell’uomo, rendendo eterno il concetto spirituale della natura che lo ha generato» spiega Mattaliano.

Il progetto coinvolge al momento circa trenta musicisti provenienti da diversi Paesi tra i quali Italia, Spagna, Portogallo, Francia, America del nord, Russia, Messico, Venezuela, Cuba. Ciascun musicista si esibirà immerso in un luogo d’arte della natura che lo circonda e che lo ispira. Tra gli ospiti: Carmen Borregales, Raquel Contreras, Lara Diaz, Mariolys Rivas Garcia, Elisa Marchetti, Christin Hablewitz, Cathy A Ogram, Jacqueline Pancorbo,  Ana Maria Perez, Dmitri Rybalko, Juan Pablo Esmok, Francisco Josè Gil, Rui Travasso, Javier Llopis, John Cipolla, Gustavo Cervantes Rodriguez, Yahir Morales Hernandez, Paco Vela, Gemino Calà, Vincenzo Correnti, Antonio Fraioli, Antonino Anzelmo, Ciano Cicero, Sauro Berti, Carmelo Colajanni, Giuseppe Testa, Cosimo Montante, Andrea Montalbano.

«Il festival è un contenitore di espressioni e si adatta ad ogni evoluzione temporale. In questo periodo l’anima camaleontica dell’arte sta sviscerando le proprie capacità. La Storia è piena di questi momenti, se pensiamo per esempio alla nascita del blues o di altre forme d’arte vissute da tanti artisti in situazioni di pandemie, deportazioni o guerre accadute dagli inizi del Novecento. Il pubblico va abbracciato attraverso la Storia del momento, si riunisce per esigenze d’anima, per mere necessità dello spirito. La mia direzione artistica intende perseguire questa rotta, cioè creare punti d’incontro con ogni necessità legata al presente, così diverso e sofferente, rivolgendosi a tutti i poeti di ogni forma d’arte, perché sono loro che producono idee».

ARTICOLO DI REDAZIONE

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