Pubblichiamo gli elaboratori vincitori del Premio Internazionale di Critica Cinematografica Vito Attolini 2023. GIACOMO DE RINALDIS (1992) da Lecce è vincitore della sezione saggio breve Under 35 con “L’immagine-suono di Yorgos Lanthimos” per il tema “Il suono del Cinema: musica, immagini e immaginario” .

Due sono le modalità fondamentali dell’audiovisivo: nella prima i suoni fanno da sfondo alle immagini, nella seconda sono invece in scena. L’audiovisione nell’ultima accezione non è la mera somma tra suono e immagine, ma una diversa modalità percettiva in cui le strutture visive si compenetrano con quelle sonore. È ciò che avviene in The Favourite di Yorgos Lanthimos, nella quale il rapporto tra musica e scena genera una sorta di immagine-suono, entità unitaria in cui le due dimensioni sensoriali si fondono. I brani della colonna sonora vanno dal ‘700 di Bach, Haendel, Vivaldi, Purcell al ‘900 più ricercato di Messiaen, Ferrari e Meredith, passando per il romanticismo di Schubert e Schumann: ben tre secoli di musica inseriti in un continuum che annulla enormi differenze stilistiche.
In The Favourite la musica ha una funzione strutturale: inizia prima di una scena o trascolora nella successiva facendo da collante e dialogando con le immagini. Le strutture musicali suggeriscono ciò che avviene in scena, come il primo tempo del Concerto Grosso n. 7 di Haendel nella vestizione della regina (Olivia Colman), le cui frasi musicali spezzate da pause permettono l’inserirsi dei dialoghi tra la regina e Sarah Churchill (Rachel Weisz), producendo una tensione che rivela subito la natura del rapporto fra le due. Con l’alternarsi di sezioni di tutta l’orchestra (il Tutti) a momenti solistici (i Soli), questa forma musicale esplicita il movimento di attrazione e repulsione che caratterizza la relazione tra la regina e la favorita.
Anche i due brani cantati hanno un ruolo centrale: rappresentano infatti gli unici momenti in cui le parole hanno un senso, in un film i cui dialoghi sono de-semantizzati. Lanthimos ha imposto infatti alle tre attrici un’intonazione priva di qualsiasi intenzionalità comunicativa, in modo da svuotare le frasi del loro significato. Nel primo brano vocale una cantante in scena esegue l’aria Music for a While dall’Oedipus di Purcell, il cui testo già dal primo verso (‹‹Shall all your cares beguile››) presenta la parola “Beguile”, che rimanda ad Abigail, nome del personaggio di Emma Stone che non a caso significa “sedurre”. Si parla inoltre di morti che vengono liberati (‹‹Till Alecto free the dead››), anticipando quello che succederà subito dopo con il ritorno di Sarah, considerata sino ad allora morta dopo un tentativo di avvelenamento da parte della rivale.

Il secondo momento cantato, la canzone dei titoli di coda Skyline Pidgeon di Elton John, è ancora più significativo. Il testo presenta molte affinità con la storia del film: il titolo fa riferimento ad un piccione, l’uccello sparato a tiro più volte da Sarah e Abigail; si parla poi di stanze buie e di ombre (‹‹For this dark and lonely room/Projects a shadow cast in gloom››) molto ricorrenti nel film e di occhi come specchi (‹‹And my eyes are mirrors››), che rimandano all’uso massiccio dei fish-eye da parte di Lanthimos; infine, il piccione della canzone chiede di essere liberato da un pesante anello di metallo: una storia di prigionia che molto ha a che fare con la sorte di Abigail nel finale.

Non sono solo i suoni uditi ad essere rivelatori, ma anche quelli appena percepibili, come un “suono fantasma” innestato nella colonna sonora dal sound designer Johnnie Burn che entra in scena nell’episodio A minor hitch (Un piccolo contrattempo), in cui la regina ha una crisi dopo aver visto dei bambini che suonano in giardino e che le ricordano la maternità mancata. Inizia così il Largo dal Concerto per viola in La minore RV 397 di Vivaldi, tonalità a cui sembra fare riferimento il titolo stesso dell’episodio (in inglese “A minor” indica la tonalità di La minore). Il ritmo da marcia funebre sostiene un recitativo dolente della viola, un lamento che amplifica il pianto del bambino che la regina prende in braccio. A questa si aggiunge un suono elettronico quasi impercettibile, un Sol diesis coerente con la tonalità del brano1 che all’inizio sembra una proiezione inconscia, per poi diventare percepibile per pochi secondi quando la musica si dissolve nella scena successiva. Il suono riappare in altri momenti a fare da ponte tra diversi brani, per poi diventare protagonista nel finale, quando si sovrappone alla struggente melodia del Secondo Tempo della Sonata per pianoforte D960 di Schubert.2 Esso cresce sempre di più fino a coprire completamente la musica nel momento in cui la regina sovrasta con il piede la testa di Abigail, quasi a schiacciarla come quest’ultima aveva fatto con i suoi conigli. Questa scelta musicale esplicita l’affermazione del potere della regina, che da personalità debole (come il suono nascosto) ristabilisce il suo ruolo e cessa di dipendere da qualcuno.

Il rovesciamento tra i ruoli del servo e del padrone teorizzato da Hegel non avviene: la regina rimane regina, la serva resta serva. Il suono fantasma è il “correlativo sonoro” dell’autocoscienza della regina: la sottomissione della padrona era tuttalpiù un gioco, poiché la sostanza del discorso rimane il suo potere che, pur palesandosi solo nel finale, è sempre stato presente in maniera surrettizia.
Il senso generale dell’operazione musicale di Lanthimos risiede in un atteggiamento verso la Storia che supera l’opera stessa: attraverso i suoi mix sonori di epoche diverse egli pone ogni evento sullo stesso piano, rompendo la continuità temporale. I brani sono utilizzati non in virtù della provenienza storica, ma per le loro potenzialità espressive e per le inaspettate somiglianze che intrattengono. La Storia non è qui un contenitore già dato da seguire filologicamente, ma una materia fluida che Lanthimos flette secondo i propri fini. È così che l’epoca della regina Anna appare non come il tempo pacifico raccontato dai libri di storia, ma diviene un caos dissonante del tutto simile al nostro mondo, come se la distanza temporale che ci separa venisse annullata.

Questo discorso sul tempo sotteso fra le trame sonore di The Favourite diviene il centro di Nimic, cortometraggio successivo nel quale vi è un’evoluzione della concezione audiovisiva: qui non vi è soltanto un dialogo tra immagini e suoni, ma è l’opera tutta ad avere una struttura musicale. Il protagonista (Matt Dillon) è il violoncellista di un ensemble di archi che prova la Sarabanda Sentimentale di Britten. Lanthimos sovrappone i suoni delle prove all’immagine di Dillon che si alza la mattina, cucina e fa colazione con la famiglia. La scena si sdoppia: il sonoro produce uno spazio ulteriore rispetto a quello presentato dalle immagini, che appare più reale della quotidianità alienata che l’uomo vive in absentia.
Con la comparsa di una donna (Daphne Patakia) che si sostituisce al protagonista nella vita famigliare e nell’ensemble il corto diventa un canone in cui i due protagonisti-temi musicali si inseguono. La modalità compositiva è quella – del tutto musicale – della ripetizione con variazione: i gesti compiuti da Dillon nei primi minuti vengono ripetuti subito dopo da Patakia. Ciò non fa che mettere in crisi lo sviluppo lineare del tempo, avvicinandosi alla visione ciclica della Grecia antica. La sostituzione avviene proprio attraverso il tempo, quando Dillon chiede in metro l’ora alla donna (‹‹Do you have the time?››), domanda senza risposta che si ripeterà nel finale.
Il titolo è trasparente rispetto al significato, in quanto Nimic è una parola rumena che significa “niente”: è proprio dell’annullamento del tempo che si parla. Ha inoltre un’assonanza con la parola greca “Nemesis”, la dea garante della giustizia che per riparare agli eventi che squilibrano l’ordine cosmico distribuisce punizioni, sostituendo l’evento ingiusto. Ma cancellare gli effetti del passato non significa forse annullare il tempo?
- La scala di La minore armonica è composta da La, Si, Do, Re, Mi, Fa, Sol diesis, La. ↩︎
- La tonalità del brano, Do diesis minore naturale (Do diesis, Re diesis, Mi, Fa diesis, Sol diesis, La, Si, Do diesis), contiene il Sol diesis. ↩︎

Emma Stone ha spaccato anche in Gangster Squad: conosci il film in questione?
"Mi piace""Mi piace"